Che significa essere medium
significa essere "Canali" o "Strumenti"
Medium significa “mezzo” essere un mezzo, uno strumento. Questa parola è stata usata soprattutto nel secolo scorso, l’inizio del 1900 e la fine del 1800 ed è in stretto rapporto con l’idea di spiritismo.
Il medium entrava in una trance profonda per essere usato come mezzo di comunicazione da un’anima disincarnata. Durante la “possessione” il medium poteva parlare e agire in un modo completamente diverso dal suo abituale, al ritorno non ricordava più nulla. Molti sono gli episodi che hanno colorito l’immaginario di quell’epoca spesso in tinte fosche. Si trattava di dare possibilità a chi era morto di comunicare con i vivi, ma il mondo dell’aldilà era spesso descritto come un luogo poco piacevole, o per lo meno molto simile a questo, con gli stessi limiti e gli stessi ostacoli.
La parola medium non viene più usata ai nostri giorni se non in certi ambienti in cui si pratica lo spiritismo e nei casi specifici che ci si voglia mettere in contatto “diretto” con un defunto. Adesso non viene più ricercato il contatto con i trapassati, si preferisce usare la capacità di medium per entrare in contatto con dimensioni dello spirito elevate, si parla adesso di Spiriti Guida, di Entità di Luce, di Maestri. Questi contatti non sono definiti spiritismo, ma si preferisce usare la parola inglese di Channelling o la forma americana più in voga “Channelling”, canalizzare, in questo caso l’operatore prende il nome di “Channeler”.
La facoltà del medium resta comunque quasi invariata, è la capacità di distaccarsi dalla propria mente ed entrare in un silenzio profondo.
In questo stato di silenzio, in cui la mente si dis-identifica con la storia personale del medium, si aprono spazi oltre i limiti del Sè.
L’intento con cui il medium va in trance porta all’accesso di regni spirituali diversi. L’intento non è sempre cosciente, anzi è quasi sempre inconscio perché quello che agisce non è la volontà razionale del medium, ma la spinta più profonda della sua anima. Se il medium ricerca profondamente luce e conoscenza, la sua mente fungerà da specchio alle coscienze più evolute, alle Guide, agli Angeli, ai Maestri. Se sono altri gli intenti che spingono il medium a prestarsi come canale allora la sua mente fungerà da specchio a forze che riflettono questi intenti. Non sempre quello che “parla” attraverso il medium è una coscienza elevata.
Lo stato di trance profonda è indispensabile soltanto quando il medium non è preparato a fungere da canale, quando la sua mente interferirebbe con i messaggi. Lo stato di trance si sostituisce con uno stato meditativo quando il medium segue un suo percorso interiore. Più profonda è la meditazione, più pulito è il canale con cui il medium riceve e riferisce i messaggi.
Ci sono stati medium che si sono prestati a manifestare anime perse che avevano bisogno della forma umana per breve tempo per poter passare da uno stato di esistenza all’altro. Questo è possibile solo attraverso medium molto qualificati, presenti, attenti e soprattutto molto chiari spiritualmente oppure alla presenza di Maestri che vigilino affinché questo passaggio avvenga in modo corretto.
Il mondo della psiche è vastissimo e non è consigliabile vagare senza mappa (vedi articolo channelling spirituale e channelling psichico) La preparazione di un medium deve essere molto accurata e profonda. Esiste una certa protezione che impedisce a persone poco preparate, ma colme di buone intenzioni, di avventurarsi alla ricerca dello Spirito Guida senza alcun pericolo, il contatto sarà sicuramente di aiuto anche se, se non si intraprende un cammino di ricerca interiore, rimarrà alquanto superficiale.
Per essere veramente medium qualificati e potenti bisogna perciò maturare nella consapevolezza di sé, mettersi completamente in gioco, essere disposti a cambiare.
L’arte di essere medium non è per tutti, non perché abbia bisogno di qualità speciali, ma perché ha bisogno di un fortissimo amore per la verità, una dedizione al cammino interiore profonda e costante.
Il medium entrava in una trance profonda per essere usato come mezzo di comunicazione da un’anima disincarnata. Durante la “possessione” il medium poteva parlare e agire in un modo completamente diverso dal suo abituale, al ritorno non ricordava più nulla. Molti sono gli episodi che hanno colorito l’immaginario di quell’epoca spesso in tinte fosche. Si trattava di dare possibilità a chi era morto di comunicare con i vivi, ma il mondo dell’aldilà era spesso descritto come un luogo poco piacevole, o per lo meno molto simile a questo, con gli stessi limiti e gli stessi ostacoli.
La parola medium non viene più usata ai nostri giorni se non in certi ambienti in cui si pratica lo spiritismo e nei casi specifici che ci si voglia mettere in contatto “diretto” con un defunto. Adesso non viene più ricercato il contatto con i trapassati, si preferisce usare la capacità di medium per entrare in contatto con dimensioni dello spirito elevate, si parla adesso di Spiriti Guida, di Entità di Luce, di Maestri. Questi contatti non sono definiti spiritismo, ma si preferisce usare la parola inglese di Channelling o la forma americana più in voga “Channelling”, canalizzare, in questo caso l’operatore prende il nome di “Channeler”.
La facoltà del medium resta comunque quasi invariata, è la capacità di distaccarsi dalla propria mente ed entrare in un silenzio profondo.
In questo stato di silenzio, in cui la mente si dis-identifica con la storia personale del medium, si aprono spazi oltre i limiti del Sè.
L’intento con cui il medium va in trance porta all’accesso di regni spirituali diversi. L’intento non è sempre cosciente, anzi è quasi sempre inconscio perché quello che agisce non è la volontà razionale del medium, ma la spinta più profonda della sua anima. Se il medium ricerca profondamente luce e conoscenza, la sua mente fungerà da specchio alle coscienze più evolute, alle Guide, agli Angeli, ai Maestri. Se sono altri gli intenti che spingono il medium a prestarsi come canale allora la sua mente fungerà da specchio a forze che riflettono questi intenti. Non sempre quello che “parla” attraverso il medium è una coscienza elevata.
Lo stato di trance profonda è indispensabile soltanto quando il medium non è preparato a fungere da canale, quando la sua mente interferirebbe con i messaggi. Lo stato di trance si sostituisce con uno stato meditativo quando il medium segue un suo percorso interiore. Più profonda è la meditazione, più pulito è il canale con cui il medium riceve e riferisce i messaggi.
Ci sono stati medium che si sono prestati a manifestare anime perse che avevano bisogno della forma umana per breve tempo per poter passare da uno stato di esistenza all’altro. Questo è possibile solo attraverso medium molto qualificati, presenti, attenti e soprattutto molto chiari spiritualmente oppure alla presenza di Maestri che vigilino affinché questo passaggio avvenga in modo corretto.
Il mondo della psiche è vastissimo e non è consigliabile vagare senza mappa (vedi articolo channelling spirituale e channelling psichico) La preparazione di un medium deve essere molto accurata e profonda. Esiste una certa protezione che impedisce a persone poco preparate, ma colme di buone intenzioni, di avventurarsi alla ricerca dello Spirito Guida senza alcun pericolo, il contatto sarà sicuramente di aiuto anche se, se non si intraprende un cammino di ricerca interiore, rimarrà alquanto superficiale.
Per essere veramente medium qualificati e potenti bisogna perciò maturare nella consapevolezza di sé, mettersi completamente in gioco, essere disposti a cambiare.
L’arte di essere medium non è per tutti, non perché abbia bisogno di qualità speciali, ma perché ha bisogno di un fortissimo amore per la verità, una dedizione al cammino interiore profonda e costante.